Negli ultimi anni, un asset finanziario, più di altri, è entrato nel cuore dei risparmiatori di tutto il mondo: le criptovalute. Esse sono la rappresentazione più nitida e lampante di quanto il web abbia radicalmente mutato l’approccio e la fruizione degli asset finanziari. Ed il successo del trading online, in tal senso, ne è la testimonianza più lampante.
D’altro canto, la grande rete telematica ha migliorato qualsiasi comparto, da quelli di prima necessità, come quelli della pubblica amministrazione, ad altri relativi allo svago e relax, come i migliori siti scommesse virtuali. Le criptovalute, quindi, sono la punta dell’iceberg di un fenomeno in corso da svariati lustri, che continua a crescere col passare del tempo.
Come è nato il Bitcoin e l’alone di mistero che lo circonda
La regina della crypto è, senza alcun dubbio, il Bitcoin, la più famosa e longeva moneta virtuale presente nel mondo finanziario, creata da un programmatore anonimo nel lontano gennaio del 2009, che si inventò un nome di fantasia (Satoshi Nakamoto) per lanciarlo in rete. Ancora oggi, nonostante siano passati oltre dieci anni, aleggia il più stretto riserbo e mistero su chi sia stato, effettivamente, l’inventore del Bitcoin, nonostante, a riguardo, siano state fatte mille e più supposizioni
Le informazioni su questo Nakamoto, che all’epoca del lancio del Bitcoin veniva identificato come un informatico giapponese di 37 anni, sono svariate e talvolta incongruenti tra loro. Il profilo del giapponese, infatti, cozza con l’operatività svolta dall’inventore: i suoi codici non sono mai stati etichettati in giapponese, ma in un inglese a dir poco perfetto. Anomalie che non sono sfuggite agli amanti delle cripto, che hanno derubricato Satoshi Nakamoto ad un semplice pseudonimo atto a coprire la reale identità dell’inventore.
I dubbi sulla genesi del Bitcoin si sono amplificati quando, ad un solo anno dalla sua nascita, Nakamoto lasciò la guida dei Bitcoin ad un ristretto numero di persone guidate da Gavin Andresen, nominato dallo stesso Satoshi come sviluppatore capo del progetto. Sin dall’inizio, Andresen si è battuto per perfezionare la decentralità del Bitcoin, al fine che lo stesso, come fortemente voluto dall’inventore, restasse totalmente indipendente
Un fattore, l’indipendenza, che a detta di alcuni esperti finanziari costituirebbe un punto di forza di questa criptovaluta: nessuna autorità, infatti, può interferire nella negoziazione di Bitcoin, mettendolo al riparo da eventuali politiche economiche espansionistiche o restrittive che potrebbero, potenzialmente, renderlo meno appetibile a chi lo possiede. Nonostante ciò, il Bitcoin è un asset assolutamente trasparente: tutte le transazioni vengono pubblicate in rete.
Perché il Bitcoin, seppur volatile, è considerato uno strumento trasparente
Nel blockchain, infatti, sono contenute tutte le informazioni relative alle transazioni avvenute dalla sua creazione sino ad oggi e rendono questo asset, seppur estremamente volatile come si è visto nel corso degli ultimi anni, estremamente trasparente e al riparo da manipolazioni e frodi. Il blockchain, infatti, è un registro pubblico ed eventuali operazioni di phishing o hackeraggio sarebbero facilmente rintracciabili.
La trasparenza nell’investire in Bitcoin, inoltre, è garantita dal fatto che l’utente, in qualsiasi momento del giorno, può verificare la validità di ogni singola transazione. Esse, oltretutto, complice un sistema di verifiche e controlli particolarmente sofisticato, vanno in porto solo dopo alcuni minuti dalla loro effettuazione, non superando, di norma, i 10 minuti.
E’ necessario, infine, mettere in evidenza come un’operazione di compravendita di Bitcoin non può, in alcun modo, essere rifiutata: una volta che sono stati spediti non è più possibile ottenerli nuovamente, fatto salvo il caso in cui chi li avesse acquistati non sia disposto a restituire gli stessi al mittente. Quando si decide di acquistare o vendere Bitcoin, di conseguenza, non bisogna aver alcun tentennamento ed essere certi di voler entrare in possesso della criptovaluta più famosa del mondo.